mercoledì 5 gennaio 2011

Sad bomb, sad bomb, sad bomb…




E’ urgente e fondamentale unire tutte le forze contro la follia redditizia del nucleare. Purtroppo non solo la lobby nuclearista è estremamente forte, ma persino nella Francia al centro civilmilitare di questa pazzia consumistica, le opposizioni e le organizzazioni antinucleari sono in preda a una grave crisi d’identità. Sortir du nucléaire ne ha dato di recente un tragico esempio.

Cio non toglie che l’internazionalizzazione non ideologica di questa battaglia necessaria per la sopravvivenza stessa della specie umana si pone più che mai come una priorità inaggirabile: nessuna democrazia è possibile in una società sottomessa al ricatto di specialisti, unici in grado di accendere o spegnere il “fuoco amico” del combustibile nucleare.

Il problema delle scorie, l’insicurezza oggettiva di questa bomba planetaria sono quasi elementi superflui nella loro tragica evidenza per far dire no e ancora no a una tale follia disumana. Non è l’energia nucleare che è mostruosa in sé, ma il rapporto di produzione e di consumo che con essa ha l’uomo economizzato.

Non essere spontaneamente contro la mafia dell’uranio in via di estinzione, significa aver perso il lume della ragione in nome dell’overdose di elettricità redditizia e del business sovrano. Siamo arruolati in una corsa morbosa, di fronte a una scommessa delirante: finirà prima l’uranio o l’umanità?

Irradiati di tutti i paesi unitevi!

Sergio Ghirardi