lunedì 5 marzo 2012

Il primo ministro Yoshihiko Noda annuncia l’uscita dal nucleare





Ho tradotto per tutti noi queste buone notizie dal Giappone. (Sergio Ghirardi)

La lista dei reattori nucleari in Giappone ne contava 54 in funzione prima della catastrofe di Fukushima mentre nel febbraio 2012 cinquantadue sono fermi e gli ultimi due dovrebbero essere a loro volta fermati in seguito alle ispezioni di mantenimento e ai test di resistenza. Due reattori sono in costruzione.
Nel 2010 il Giappone era il terzo paese produttore di energia nucleare al mondo, dopo gli Stati Uniti e la Francia. La produzione di elettricità di origine nucleare prodotta in Giappone è arrivata nel 2010 a 279 230  GWh, ossia il 29 % della produzione di elettricità prodotta nel paese il cui totale è pari a 955 849 Gwh.

Reattori operativi

Prima dell’incidente nucleare di Fukushima i 54 reattori giapponesi in servizio erano ripartiti in 18 centrali. 34 appartengono alla filiera dei reattori ad acqua bollente e 20 a quella dei reattori ad acqua presurizzata.
Così Fukushima Daiichi-1 è stato il quinto reattore messo in servizio in Giappone e la sua potenza bruta corrispondeva alla potenza inserita in rete aumentata del consumo interno della centrale. La potenza netta corrispondeva invece alla potenza inserita nella rete e ha il compito di indicare la potenza innescata.
Messo in servizio nel marzo 1970, il reattore TSURUGA-1 è il reattore più vecchio in attività. Solo 7 reattori sono più vecchi a livello mondiale sui 443 in servizio nel maggio 2011. TOMARI-3 è invece l’ultimo ad essere stato messo in servizio nella regione nel dicembre 2009.
Dopo l’incidente di Fukushima, quattro dei sei reattori di Fukushima Daiichi sono definitivamente fuori uso.
Il 6 maggio 2011, il primo ministro giapponese Naoto Kan ha chiesto all’esercente Chubu Electric Power di sospendere il funzionamento di tutti i reattori della centrale nucleare di Hamaoka. C’è infatti una probabilità dell’ 87% che un sisma di ampiezza 8,0 colpisca la regione di Tôkai entro 30 anni. Devono essere prese delle misure per resistere agli effetti di un tale sisma, compresa, in particolare, la costruzione di una diga di 12 metri per proteggere la stazione da un possibile tzunami e una sopraelevazione dei generatori diesel di soccorso.
Naoto Kan annuncia anche che il Giappone farà degli sforzi per promuovere le energie rinnovabili
Il 3 marzo 2012 il primo ministro Yoshihiko Noda annuncia che «il Giappone deve estrarsi dalla sua dipendenza nei confronti del nucleare» per uscire dal nucleare a medio e lungo termine.

Aggiunta finale mia: Il Giappone non è tornato alla candela e neppure rischia di ritornarci: Vive la République, vive la France! DENUCLEARIZZATA.