Ho tradotto per tutti noi queste buone notizie dal
Giappone. (Sergio Ghirardi)
La lista dei reattori nucleari in
Giappone ne contava 54 in
funzione prima della catastrofe di Fukushima mentre nel febbraio 2012
cinquantadue sono fermi e gli ultimi due dovrebbero essere a loro volta fermati
in seguito alle ispezioni di mantenimento e ai test di resistenza. Due reattori sono in costruzione.
Nel 2010 il Giappone era il terzo paese produttore di energia
nucleare al mondo, dopo gli Stati Uniti e la Francia. La produzione
di elettricità di origine nucleare prodotta in Giappone è arrivata nel 2010 a 279 230
GWh, ossia il 29 % della produzione di elettricità prodotta nel paese il
cui totale è pari a 955 849 Gwh.
Reattori operativi
Prima dell’incidente nucleare di Fukushima i 54 reattori
giapponesi in servizio erano ripartiti in 18 centrali. 34 appartengono alla
filiera dei reattori ad acqua bollente e 20 a quella dei reattori ad acqua presurizzata.
Così Fukushima Daiichi-1 è stato il quinto reattore messo
in servizio in Giappone e la sua potenza bruta corrispondeva alla potenza
inserita in rete aumentata del consumo interno della centrale. La potenza netta
corrispondeva invece alla potenza inserita nella rete e ha il compito di
indicare la potenza innescata.
Messo in servizio nel marzo 1970, il reattore TSURUGA-1 è
il reattore più vecchio in attività. Solo 7 reattori sono più vecchi a livello
mondiale sui 443 in
servizio nel maggio 2011. TOMARI-3 è invece l’ultimo ad essere stato messo in
servizio nella regione nel dicembre 2009.
Dopo l’incidente di Fukushima, quattro dei sei reattori
di Fukushima Daiichi sono definitivamente fuori uso.
Il 6 maggio 2011, il primo ministro giapponese Naoto Kan
ha chiesto all’esercente Chubu Electric Power di sospendere il funzionamento di
tutti i reattori della centrale nucleare di Hamaoka. C’è infatti una
probabilità dell’ 87% che un sisma di ampiezza 8,0 colpisca la regione di Tôkai
entro 30 anni. Devono essere prese delle misure per resistere agli effetti di
un tale sisma, compresa, in particolare, la costruzione di una diga di 12 metri per proteggere la
stazione da un possibile tzunami e una sopraelevazione dei generatori diesel di
soccorso.
Naoto Kan annuncia anche che il Giappone farà degli
sforzi per promuovere le energie rinnovabili
Il 3 marzo 2012 il primo ministro Yoshihiko
Noda annuncia che «il Giappone deve estrarsi dalla sua dipendenza nei confronti
del nucleare» per uscire dal nucleare a medio e lungo termine.
Aggiunta finale mia: Il Giappone non è tornato alla
candela e neppure rischia di ritornarci: Vive la République, vive la
France! DENUCLEARIZZATA.