Purtroppo i blog sono una cartina di tornasole
sconcertante del neoanalfabetismo della società dello spettacolo al crepuscolo.
Ci sono pecore e pecorelle che hanno il cagnolino incorporato e non rientrano
nell'ovile perché non ne sono mai uscite. Ci raccontano, però, e soprattutto si
raccontano, di mondi terribili e pericolosi da cui fuggono ogni giorno di una
vita persa vanamente a guadagnarsela sempre peggio e sempre meno.
Sono gli adepti crudeli e masochisti di democrazie da
incubo orwelliano che nel loro delirio masochistico descrivono come fossero
paradisi terrestri dalla logica poetica e umanistica.
Per questi disperati cultori della loro stessa
umiliazione, la repressione è un dono degli dei. Si compiacciono che chi osa
ribellarsi venga bacchettato, picchiato, ucciso e considerano, invece, una
violenza intollerabile ogni insubordinazione. Amano talmente il potere subito
che inneggiano ai soprusi della pedagogia repressiva messa in atto da qualunque
forza dell’ordine.
Affermano con fierezza il monopolio della violenza da
parte dello Stato anziché indignarsene in nome della liberta perché questa
parola è stata cancellata dal loro vocabolario di schiavi consenzienti.
I malati di personalità autoritaria sognano in segreto di
farsi frustare ma non osano ammetterlo e allora sniffano il dovere come una
droga e travestono la loro peste emozionale in civismo.
E' il magma di idiozia coltivata dalla cultura della
merce feticizzata che rende possibile il totalitarismo che continuano a
chiamare, seppure con crescente difficoltà, democrazia.
Usciremo da questa gabbia di matti votanti insieme agli
indigeni del Chiapas e della Val di Susa, della Grecia e di tutta l'Europa;
oltre l'indignazione, pacificamente ma pronti a resistere in tutti i modi nel
nome di un rovesciamento di prospettiva che non può più aspettare, forti dei
principi troppo spesso dimenticati dei diritti dell'essere umano.
Basta con i vigliacchi pronti a vendere la loro libertà
per un posto sotto il tavolo degli sfruttatori. Basta con gli sfruttati che si
battono tra loro con un diploma tra i denti per il tragico privilegio di poter
servire i satrapi della società dello spettacolo in cambio di un misero
salario.
Degli uomini e donne senza paura possono inventare un
mondo consono ai nostri desideri di umanità, giustizia e godimento della vita.
Né guerrieri né martiri, non stanchiamoci di ripetercelo.
Sergio Ghirardi