giovedì 22 marzo 2012

Per la serie: QUESTI IDIOTI CHE CI GOVERNANO


Joan Miro Ubu Re
Joan Miro Ubu Re

 ho tradotto dal francese questo riassunto fiorito dell’imbecillità al potere. L’Italia si è estirpata dal cancro nucleare, ma la stessa idiozia redditizia e mortifera la si ritrova per esempio nei commenti sulla Val di Susa.
Il ventesimo secolo è stato quello della follia al potere basato sul sadomasochismo delle masse.
Il ventunesimo sembra quello dell’imbecillità al potere basato sul rincoglionimento delle masse.
Da Hitler, Stalin, Franco e compagnia brutta a Sarkozy, Berlusconi, Bossi, Scilipoti, Renzi, Fornero, Cota e compagnia scema.
I registi da film panettone degli anni di merda vorrebbero ora coprirne l’odore risuscitando quegli anni di piombo che fingono di temere mentre fanno di tutto per farli tornare. Tuttavia oltre la miseria dello spettacolo e dei suoi remake, forte è il rischio che possa uccidere anche meglio la stupidità della cattiveria.


Sergio Ghirardi


FLORILEGIO DI CITAZIONI SUL NUCLEARE IN FRANCIA


«Dal punto di vista della salute mentale, la soluzione più soddisfacente per l’avvenire delle utilizzazioni pacifiche dell’energia atomica sarebbe di veder crescere una nuova generazione che avesse imparato ad adattarsi all’ignoranza e all’incertezza.»

1958. Rapporto per l’OMS del “Gruppo di studio delle questioni della salute mentale poste dall’utilizzazione dell’energia atomica” il cui coautore francese è Maurice Tubiana.

«Ho sempre fatto attenzione che il nucleare civile e quello militare vadano di pari passo. Se il primo sparisse sarebbe la morte del secondo.»

1968. Generale Charles Ailleret citato da Marc Atteia in “Le technoscientisme: le totalitarisme contemporain”, Yves Michel, 2009.

«In quale logica siamo oggi? Come si sa, la Germania ha deciso l’arresto del suo apparato nucleare. Ma qual è la logica di questa decisione, rispettabile, se si considera il pericolo delle centrali? Se le centrali sono pericolose perché fermarle soltanto tra 20 anni? Bisogna allora fermarle subito. Se non sono pericolose, invece, perché fermarle?»

2000. Anne Lauvergeon, LETTERA DELLA DIREZIONE GENERALE DELL’ENERGIA E DELLE MATERIE PRIME, n° 14, pag.23.

«In fondo, se si considera che l’energia nucleare non è sicura, allora raccomando a quelli che lo pensano di trarne le conseguenze e di fermare la totalità dei reattori. Perché 24 e non 58 ? Se il nucleare è pericoloso, bisogna fermare tutto il nucleare, ma fermarne 24 e lasciare in funzione le altre credo non abbia senso.»

25 novembre 2011 a Tricastin, Nicolas Sarkozy, Presidente della Repubblica Francese.

«Chernobyl non ha causato più morti che la finale di Coppa Campioni all’Heysel»

1986. Hans Blix, direttore generale dell’AIEA, a Ginevra.

«Se anche avvenisse un incidente di questo tipo ogni anno, considererei il nucleare un’energia interessante.»

Agosto 1986, Conferenza di Vienna, Morris Rosen, direttore della sicurezza nucleare dell’AIEA.

«Nessuno è mai morto di cancro della tiroide.»

Professor Maurice Tubiana, alla Sorbona dopo la catastrofe di Chernobyl.

«I pericoli intrinsechi del plutonio e dello stronzio erano noti ben prima del 1970 e non sono aumentati […] non è del resto un’evidente e pericolosa illusione voler estirpare dalla nostra eredità ogni difficoltà, ogni responsabilità, voler trasmettere ai nostri discendenti un mondo senza problemi?»

Marcel Boiteux, direttore generale di EDF, in Science et vie n° 685, ottobre 1974.

«Con ITER la Francia sarà l’Arabia Saudita della seconda metà del ventunesimo secolo.»

Maggio 2005, Pierre Lellouche, emissario del governo in rapporto al progetto ITER.

«Finché questo muro di cemento tiene siamo in un incidente nucleare grave perché ci sono state delle fughe radioattive, ma non siamo in una catastrofe.»

15 marzo 2011 a proposito di Fukushima, Eric Besson, Ministro francese dell’Industria.

«Il rischio di un’immensa catastrofe non può essere escluso.»

15 marzo 2011, a Bruxelles, a proposito di Fukushima, Nathalie Kosciuko-Morizet, Ministro francese dello Sviluppo Sostenibile.

«Il nucleare è un’economia senza produzione di CO2. È un’energia che non ha ucciso nessuno.»

27 febbraio 2012, Gerard Longuet, Ministro francese della Difesa.

«Sono totalmente per il nucleare. È un’energia che non ha ucciso nessuno da quando esiste come energia pacifica.»

27 febbraio 2012, Gerard Longuet, Ministro francese della Difesa.

«In Francia, Fukushima sarebbe stato soprattutto un problema mediatico maggiore prima di essere un disastro sanitario.»

20 febbraio 2012, Jean-Marc Jancovici, intervista pubblicata su “La tribune”.

«La vita selvaggia non è mai stata così bene nei dintorni di Chernobyl come da quando gli uomini sono stati evacuati.»

20 febbraio 2012, Jean-Marc Jancovici, intervista pubblicata su “La tribune”.

«Se la gente non sapesse, gli organismi s’adatterebbero.»

18 aprile 1989. Radioattività ambiente da 0,3 a 0,7 mRem/h.
Dimitri Konstantinovitch Popov, viceconsulente del settore nucleare sovietico di Novozhybkov.

«Prendere la macchina la domenica è un rischio molto, molto più alto del nucleare.»

2011, Claude Allègre, in “Faut-il avoir peur du nucléaire?”

«Dunque, il pericolo di essere uccisi in automobile, immediato e tangibile, e il rischio meno imminente legato all’uso del tabacco, sono due minacce molto poù concrete e sensibili dei pericoli legati alle radiazioni, eppure la maggior parte della gente continua a condurre l’automobile e a fumare senza apprensione.»

1958. Rapporto per l’OMS del “Gruppo di studio delle questioni della salute mentale poste dall’utilizzazione dell’energia atomica” il cui coautore francese è Maurice Tubiana.